Assessore in Campania. Perché?

Già. Perché. La storia l’ho raccontata tante volte e nessuno mi ha creduto. Maledetta la politica e la sua intrinseca, strutturale, invincibile mancanza di credibilità.

E’ andata che domenica 24 febbraio 2008, dopo la corsa in villa Comunale, ho appuntamento con mia moglie. Lei mi porta il cellulare e fa: “Ti ha chiamato Cicelyn (direttore del Madre, vecchio e caro mio amico, e anche amico di Bassolino). Richiamalo”. Obbedisco, ed Eduardo mi dice: “Abbiamo un problema. De Masi si è dimesso da assessore al Turismo e ai Beni culturali. Trovami un nome, ma subito…”. Ci rifletto a volo. “Che dici se chiamo l’Annunziata?”. “Aspetta, ti richiamo”. Passa un minuto. “Ok, parla con Lucia”. Le telefono, e le spiego tutto. Lei mi dice che le piacerebbe tanto etc… ma non può, non se la sente di lasciare la Rai. E così, di nuovo a rimuginare a telefono con Eduardo. Il nome non esce. Finché non viene in mente a me (A ME!) la soluzione. “Vengo io a farlo”. “Fermati, aspetta un minuto”. Mi richiama e fa: “Ora ti chiama Antonio, non parlare con nessuno”. Passano trenta secondi e chiama Bassolino. “Non dire niente a nessuno. Ci vediamo stasera a Santa Lucia alle 18.30. Vieni a firmare”. “Anto’, ne devo parlare con mia moglie e con i miei soci”. “Va bene, ma con nessun altro”. “Poi farò l’assessore tecnico, non voglio magliette politiche (che stupido ingenuo)…”. “Sì, va be’, quello che vuoi… ci vediamo stasera”. Ed eccomi assessore. Il resto più o meno lo dice l’articolo che segue.