Pd al governo? Piccolo catalogo delle reazioni

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Ho detto che – nel caso in cui saltassero i tentativi tra centrodestra e Cinquestelle – il Pd farebbe bene ad aprire una trattativa con il M5S per dare un governo al Paese. Ho ricevuto moltissime reazioni negative, innanzitutto da militanti Pd. Ma le obiezioni non mi hanno convinto. Cerco di spiegare perché, mettendo in fila gli argomenti che mi sono stati opposti. Ecco un piccolo catalogo dei NO e le mie controdeduzioni:

  1. Hanno vinto loro, quindi devono governare“. Giusto (anche se sul tema rimando al punto 3), infatti un accordo l’hanno cercato. Ma se non lo trovano? Andiamo alle elezioni? In uno scenario nel quale la competizione si radicalizza tra M5S e Lega? E con il Pd che, nel frattempo, si sarà chiamato fuori, assumendosi almeno una parte di responsabilità per non aver dato un governo al paese, perché così verrebbe presentata la cosa? E, in ogni caso (visto che le obiezioni vengono da militanti Pd, qui parlo a loro) pensate che le elezioni a breve possano invertire la rotta elettorale del Pd, o non darebbero ulteriore forza alle estreme?
  2. Allora si fa un governo istituzionale, con tutti dentro“. Si può tentare, certo. Ma secondo voi Di Maio non vuole al governo Berlusconi e se lo prende nel governo con tutti gli altri? “Ma sarà un governo del Presidente, cioè tecnico…“. Come è noto, i governi tecnici o del Presidente non esistono, perché vengono votati dalle forze politiche in Parlamento, che si assumono la responsabilità di tenerli in piedi  o di farli cadere. Alla fine ci sarà sempre una maggioranza politica, per quanto stemperata da formule ipocrite (appoggi esterni, astensioni, etc…).
  3. Torniamo al punto 1. “Hanno vinto loro, quindi etc…“. L’affermazione è formalmente vera, nel senso che M5S e Lega hanno preso più voti che nelle elezioni precedenti. E’ sostanzialmente falsa (anzi, se vogliamo parlarne con serietà, è una totale cazzata) perché la vittoria, a Costituzione vigente e in un sistema proporzionale, non si misura con i voti presi ma solo e semplicemente con la capacità coalizionale che hai. Così si regola – e si regolerà – il Presidente della Repubblica, dovendo trovare la quadra.
  4. Per questo è plausibile – al netto di altre soluzioni fantasiose che possano venire avanti nelle prossime ore –  che si cercherà di coinvolgere il Pd per mettere insieme una maggioranza. E a quel punto – questo lo dico dal giorno dopo le elezioni, come possono testimoniare i post che scrivo – il Pd dovrà assumere una posizione, compiere delle scelte, entrare pienamente in gioco.
  5. A quel punto si può immaginare il Pd che si schiera con il centrodestra, tenendo il M5S all’opposizione? Certo che si può. Ma io riterrei una follia tenere all’opposizione il primo partito italiano, chiudersi in una riserva insieme alla destra in un’operazione che apparirebbe totalmente a difesa del sistema. Una sterminata prateria per il M5S. In questo caso sì, il suicidio del Pd sarebbe cosa fatta.
  6. Quindi non resta che la famigerata opzione Cinquestelle. Aprire una trattativa con il M5S, farci insieme il governo. Nella mia visione, una trattativa serrata, che rivendichi e difenda tutte le cose buone fatte nello scorso quinquennio (d’altronde se il M5S parla con il Pd non può pensare che il Pd non lo faccia) e metta a punto un programma di compromesso, in cui le bandierine del riformismo siano piazzate solidamente al centro del confronto. Se vogliono i voti del Pd, si devono tenere il jobs act e se non tutto una buona parte del cucuzzaro 2013-2018 (la migliore legislatura del dopoguerra…). Comprese le tante persone del Pd che hanno in ogni modo dileggiato, a partire dall’ex segretario del Pd. Ci stanno? Si fa il governo insieme e sarà divertente, dovranno ingoiare molti rospi, pagheranno dazio. Non ci stanno? Peggio per loro. Avranno fallito con la destra e con la sinistra. Il Pd avrà mostrato le palle e – in questo caso, solo in questo caso – avrà finanche qualche prospettiva di rivitalizzazione se si tornerà alle urne.
  7. Ma il M5S è inaffidabile“. Bene, e allora? In democrazia ci si misura. Se il 32% degli elettori li hanno votati, bisogna mettere quotidianamente alla prova la loro affidabilità, fino a quando gli italiani non capiranno. Non stando fuori. Contrastandoli dall’interno. Diventando il polo riformista del governo. Portando a casa cose buone, combattendo quelle cattive.
  8. Il Pd non ci riuscirà, loro sono più forti e bravi a fare propaganda, etc…“. Allora fottetevi, cari piddini, restatevene a casa a curare la vostra depressione. Se gli altri sono più bravi, la prossima volta non vi vota più nessuno.
  9. Gli italiani non capiranno” (anche questa ho sentito). Allora rifottetevi. Gli italiani capiscono benissimo quello che fanno. Non vi hanno votato, e hanno preferito i Cinquestelle, perché vi hanno considerato – e non a torto – una nomenklatura stanca, senza slancio (avete governato 15 anni negli ultimi 24, governate il grosso degli Enti locali, tutte le burocrazie sono nelle vostre mani, etc…).
  10. Quindi non dobbiamo governare, sarebbe un’operazione di potere, ci dobbiamo rigenerare all’opposizione“. Il tragico rimedio peggiore del male. La gente vota un partito per mandarlo al governo, non all’opposizione. Non c’è nessuna rigenerazione all’opposizione. La rigenerazione c’è se candidi gente capace, fresca e appassionata a fare le cose, se dimostri che hai da spendere una classe dirigente nuova e competente, in contrapposizione a persone (a volte, non sempre) fanatiche e poco preparate.
  11. Il M5S è il fascismo, non bisogna fare come Croce e De Nicola che lo avallarono“. Non penso che il M5S sia il fascismo, penso che l’Italia può con un po’ di pazienza e di intelligenza riassorbire l’ondata populista, etc… D’altro canto, se il M5S è il fascismo, bisogna andare sulle montagne, anche l’opposizione è inutile. Preparate gli zaini, e avviatevi. A me viene da ridere.

Questo articolo ha 7 commenti

  1. valentina falcioni

    così detta mi pare evidente che sia la strategia che mi pare leggere nell’ipertesto della maggioranza.ma vendersicosì è ben diverso dallo sbracare dicendo che ci dobbiamo governare noi perchè tanti di noi ora sono da loro…quelli che han saltato il fosso non tornano. e le condizioni da porre devono essere da cravattari, nel senso che siccome non son stati capaci di vincere nemmeno nella formazione di governo…ora devon saper perdere. e vedrai che a queste condizioni troveranno la quadra con berlusconi e salvini al volo! si son spartiti tutte le commissioni fra loro mica per nioente

  2. Giuseppe Ravera

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  3. Mauro

    Il puno chiave è il 6 a mio parere . Che si può sintetizzare in : Il PD tratta facendo valere le proprie ragioni . C’è un presupposto essenziale alla messa in pratica di questa condotta . Ed è che M5s abbia intenzione di fare comunque , a qualsiasi costo, un governo con il PD . Ciò non è successo fino ad ora con Salvini/Berlusconi . Non vedo ragioni per cui ci siano ragioni più pesanti per cui questo accada alle condizioni , anche ridotte (ma non nulle) , del PD. Più probabile , o comunque possibile in linea con quanto accaduto fino ad ora, una schermaglia con il PD (se il PD riesce a tenere il punto anche solo parzialmente ) che porti a concludere che il PD è il solito partito che non vuole alcun rinnovamento e che M5s è ragionavle e invece “loro no”. Simmetricamente a quanto accade o è accaduto (non è ancora chiaro) con il centro destra . M5s potrebbe allora “salvare il paese ” assieme al solo Salvini ( Di Maio e Salvini eroi) o andare ad elezioni con il sigillo del partito più responsabile

  4. Giustino Zulli

    Ma quanto è stato scritto al punto 10, “La gente vota un partito per mandarlo al governo, non all’opposizione” ecc. è stato detto a Renzi e, sopratutto, al renzianissmo (così lo definisce buona parte dei commentatori politici ) capogruppo dei senatori del Pd Marcucci? Così, tanto per saperlo…

  5. Giovanni

    Alla Tedesca come dico io però, non i 10 punti su una paginetta come asseriscono loro , almeno come in Germania 3 ministeri Economia e Finanza, Esteri e Interno, e…….milioni di scuse per le offese date in campagnia elettorale

  6. Giovanna fanesi

    E quindi quando il popolo impazzisce una forza responsabile deve assecondarne la follia o deve invece cercare il rinsavire torno dello stesso? Perchè mai dovremmo caricarci del compito di democratizzazione, stile Gesù. Di Nazareth, come suggerisce Franceschini e non invece quello più umano di evidenziarne tutti gli imbrogli antidemocratici?

  7. Spirithorse

    Occorre tenere presente che l’eventuale “trattativa cravattara” dovrà esere sottoposta al vaglio di Rosseau, quindi di…non si sa chi. La responsabilità dell’eventule rottura sarà loro, se l’eventuale “trattativa cravattara” non sarà sottoposta ad analogo “referendum” tra gli iscritti o simpatizzanti PD.

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