È tempo di spinte gentili

Consigli non richiesti per governanti post-emergenza, a Roma e in periferia. Invece di baloccarvi con decreti incomprensibili e cavillosi e imporre ai poveri italiani dispotiche regole di condotta, munitevi di un buon libro (Nudge, la spinta gentile), e provate a seguirne i preziosi consigli: possono essere più che validi nella fase che oggi si apre. Gli autori, Richard Thaler e Cass Sunstein (due indiscutibili autorità: un premio Nobel per l’economia e uno studioso, consigliere di molti leader) affrontano – per dirla molto in sintesi – il tema delle architetture delle scelte, cioè dei contesti e delle motivazioni per cui i singoli si comportano in un modo o nell’altro. Anche se il libro è di alcuni anni fa, e quindi non dà indicazioni specifiche per l’emergenza inedita ed epocale che stiamo vivendo, gli strumenti della psicologia sociale e del nudging di cui parlano Thaler e Sunstein potrebbero essere utilmente sfruttati per accompagnare i cittadini a uscire dalla crisi Covid in maniera più serena e consapevole.

Ma di che cosa stiamo parlando? Che cosa sono le spinte gentili del nudging? Faccio qualche esempio basic per spiegarle.

  • Anni fa la società di pulizie che gestiva l’aeroporto di Amsterdam inserì nei water delle piccole decalcomanie di mosche: una “spinta gentile” a non farla fuori dal vaso. Da allora la “mira” degli utilizzatori delle toilette è più precisa, l’igiene dei bagni è considerevolmente migliorata.
  • Uno studio condotto nel Minnesota ha accertato che i contribuenti sono più propensi a pagare le tasse se sanno che la stragrande maggioranza le paga (il contrario delle nostre geremiadi sull’evasione fiscale, che istigano a imitare chi non paga le tasse).
  • In un sondaggio sulla volontà di diventare donatori di organi, quando è stata presentata come opzione di default quella di non diventarlo, solo il 42% ha optato per la donazione mentre, avanzando per default l’opzione opposta, il 79% ha scelto di esserlo.

Potrei proseguire a lungo. E’ innumerevole la mole di testimonianze, studi, esperimenti scientifici e pratiche virtuose che dimostrano che nei comportamenti delle persone conta moltissimo il come le scelte disponibili vengono proposte e somministrate. Se i cittadini vengono incoraggiati gentilmente e con semplicità, utilizzando adeguate strategie psicologiche, seguiranno con naturalezza indicazioni e regole. Se, invece, le norme sono imposte per via autoritativa, la tentazione di aggirarle cresce.

Questo potrebbe valere anche in una situazione di eccezionalità come quella che stiamo vivendo. Nella strategia contro il virus non dovrebbe essere il terrore – che governanti e media stanno spargendo a piene mani – a spingere le persone al distanziamento fisico, alla prevenzione, a comportamenti giusti. Ma l’educazione alla consapevolezza, l’investimento sulla responsabilità dei singoli, norme scritte con chiarezza e leggibili dai comuni mortali, consigli più che prescrizioni, esempi virtuosi più che minacce di punizioni.

(Ma di che stiamo a parla’, mi viene da pensare mentre scrivo. I satrapi che ci governano sostengono che, riaprendo, ci stanno facendo delle concessioni. Già solo l’uso di questo concetto la dice lunga sulla loro cultura primitiva e ademocratica. La prima tentazione sarebbe quella di ribellarsi e mandarli solennemente a fanculo, se non fosse che il Covid ci preoccupa davvero. Quindi, miei cari, cercate di comportarvi bene malgrado loro. E buona ripartenza).