Win-win?

In sostanza il confronto tra le due è già archiviato. Vinceranno entrambe: una si confermerà più capace, l’altra si accrediterà unica competitor. I giornali hanno già pronte le pagelle su look, parlantina, scioltezza, empatia, contenuti (ma giusto in coda). E anche i titoli sono già fatti: quelli di sinistra scriveranno “sorpresa Elly”; quelli di destra “Giorgia archivia la pratica”. Dal pulpito i sopracciò, che non mancano mai, diranno “confronto deludente”. E, dal giorno dopo, si tornerà al solito tran tran. Che non prevede novità, progetti, disegni politici: ognuno degli schieramenti resterà acquartierato con le sue truppe, solo obiettivo motivarle in vista delle elezioni europee. E dunque: win-win de che? Vincerà la Schlein perché salverà il posto se il voto va appena appena in maniera decente e prende un punto in più di Conte? Vincerà la Meloni perché alle europee confermerà il trend del 2022, mettendo a tacere i suoi alleati? Va tutto bene, amiche carissime. Ma, onestamente, questi sono problemi vostri e delle vostre constituencies. Provate invece, quando sarà il momento, a uscire allo scoperto, a parlarvi e a scontrarvi nel merito – senza politichese – come sanno fare le donne molto meglio degli uomini. Allora sì che il confronto diventerà interessante. Stupite i media che hanno già stilato le pagelle, riscaldate i cuori non degli eserciti, ma di tutti gli altri.