Stupefacente normalità

In questa tiepida mattinata di inizi aprile, mi sono incamminato con una certa indolenza verso Santa Lucia: l’obiettivo era salire sul monte Echia con l’ascensore in funzione da alcuni giorni. Per strada mi chiedevo se avessero accettato alla biglietteria o al tornello il Pos per pagare l’euro e trenta richiesto: detto fatto, la gentile impiegata mi ha allungato la macchinetta, mentre una signora molto perbene protestava con una certa veemenza perché il servizio non era gratuito, come sosteneva di aver letto da qualche parte (io farei pagare più di 1.30€, ma questo è un altro discorso). L’ascensore è molto bello, sale dentro questo grande pozzo, alto mi pare poco meno di 100 metri, e in cima ti si squaderna davanti un panorama stupefacente. In sostanza Napoli, dall’alto di Monte di Dio (nome non casuale, in tutta evidenza), la puoi ammirare in tutte le sue angolazioni: da Posillipo al porto, da San Martino al Vesuvio al centro storico. Stupefacente. Altrettanto stupefacente, per la verità, è il fatto che ancora nei giorni scorsi alcuni hanno protestato per l’apertura (poi ci sono quelli che si lamentano per il fatto che il sito è stato aperto dopo 30 anni o non so quanto: che palle, certi miei concittadini…). Infine, stupefacente – in positivo – è il fatto che per questa apertura non ci sono state cerimonie in pompa magna, nessuna strombazzata volgare: tornato a casa, ho visto un compostissimo video del sindaco Manfredi e dell’assessore Cosenza che ne parlavano con toni misurati e in un buon italiano. Stupefacente normalità, mi verrebbe da dire. Speriamo continui.