Assalito dalla preoccupazione dell’ignoto, tormento periodicamente la povera Anna, la mia commercialista, per chiederle quante tasse dovrò pagare la prossima settimana, il prossimo mese, e se magari si può fare una previsione per l’anno. Pensavo di farle una telefonata oggi – 8 gennaio, vero inizio del 2024 dopo i bagordi natalizi -, mi pareva la giornata giusta. Anche se conosco a memoria le sue risposte: “Claudio, ma non sono in grado di dirti per bene, dipende da quanto guadagnerai (grazie tante…), poi devo leggere le carte, gli ultimi aggiornamenti…”. “Anna, ma non ti chiedo di sapere al millesimo, più o meno ho chiara la maledetta faccenda dell’Iva che cala come una scure ogni trimestre, ma per il resto? Le tasse veeere?”. E lei: ” Claudio, devi stare tranquillo, appena ci capisco qualcosa, ti chiamo io…”.
Poi ho dato una scorsa al Sole24 ore di stamattina, con la mostruosa lenzuolata dei nuovi 141 adempimenti fiscali per il 2024, distribuiti in sei pagine di giornale, e ho rinunciato alla telefonata. Anna, ti capisco. Commercialisti di tutta Italia, noi contribuenti ce la prendiamo sempre con voi (invece di prendercela con altri…). Per espiare, proporrei di fare dell’8 gennaio la giornata nazionale di solidarietà con la spesso bistrattata categoria.