Se nel week end avete voglia e un quarto d’ora di tempo, leggete questa intervista, ma fatelo, vi prego, nella maniera giusta. E cioè: a) ricordatevi che il colloquio tra le due signore risale al 1962 (62 anni fa): letteralmente un altro mondo, fatto di altri principi, contesti, valori etc…: giusti, sbagliati, non è questo il punto; b) non fate quindi l’errore di giudicare le cose che vi sono scritte secondo i nostri attuali metri di giudizio; c) allo stesso tempo evitate, per cortesia, l’errore di uscire dalla lettura con la classica, banale conclusione nostalgica: “Eh, altri tempi, quelle sì che erano personalità vere, non come ora etc…”.
Invece, se accettate un umile consiglio, provate a leggere il colloquio tra queste due donne, Oriana Fallaci e Nilde Iotti, trattandolo per come va trattato: è un documento, è materiale d’archivio. In quanto tale, di certo, è una testimonianza fenomenale della forza di due donne che, in un’epoca che consegnava un destino di subalternità all’intero universo femminile, esprimono personalità fortissime, solide e ricche di sfaccettature, si confrontano senza sconti su concezioni del mondo diverse e lontane, e riescono a dialogare con acutissima intelligenza. Buona lettura, vi assicuro che ne vale la pena.