Sapete cosa sono i Pon, i Por, i Pit, il Qcs, il Fesr, il Pic Interreg, e potrei continuare? Sono soldi che arrivano dall’Unione europea e che servono a fare cose. In regione Campania non si parla d’altro. Senza i PorPitPinQcsFesr saremmo a terra, non avremmo soldi per fare nulla, perché il bilancio regionale viene assorbito dalla spesa della sanità (non sempre da condannare) e da quella per il personale (eccessiva, vista la produttività). Allora, i PorPitPinQcsFesr possono essere usati in due modi. O per alimentare il circuito dell’assistenza perenne (distribuiamoli in ordine sparso, così per qualche anno stiamo tranquilli, diamo un po’ di mance e raccattiamo voti). Oppure per creare sviluppo e mercato. E questo come si fa? Concedendo soldi solo se si dimostra di aver creato mercato e sviluppo. E se è la prima volta che questi soldi si chiedono?…
Ulteriore complicazione. L’Unione europea è un mostro burocratico. I bandi sono complessi e farraginosi, devi mettere gente al lavoro per occuparsene. I tempi sono lunghi, lunghissimi. Ora parte la programmazione 2007-2013: peggio di un Gosplan sovietico (quelli duravano cinque anni), mentre nel frattempo la società corre, i mercati evolvono e cambiano.
Poi arrivano i guasti culturali. I soldi pubblici corrompono, perché non creano stimoli, voglia di fare, non determinano spirito competitivo…
Insomma, Fanculo a PorPitPinQcsFesr (a meno che non siano utilizzati….)