Il mio stipendio di assessore andrà a questo progetto della Curia napoletana. A nessuno fregherà niente. Perché quando si tratta di dare addosso agli amministratori pubblici non solo per le ruberie, ma per gli stipendi che prendono, i titoli dei giornali si sprecano.
Quando avviene l’opposto, se uno devolve il proprio appannaggio per un progetto sociale, allora tutti zitti.
Perché lo faccio, direte? Per essere libero. Per questa semplicissima ragione. Molti politici sono legati indissolubilmente alla carica che assumono perché altrimenti, dal giorno dopo, non avrebbero di che vivere. Per questo tacciono, si imboscano, non aprono discussioni, non si dimettono se non sono d’accordo con le cose che si fanno. Io non voglio neppure correre il rischio di entrare in quest’ordine di idee. Per questo – potendo – non mi faccio pagare. Non perché pensi – in assoluto – che sia sbagliato che amministratori pubblici e politici guadagnino per il lavoro che svolgono.